Riportiamo l’articolo pubblicato sulla rivista online eticaeconomia.it che riassume il ruolo comune a cui molte edicole si sono ormai adattate, non più luoghi di sapere comunitari ma semplici bazar privi di ogni spessore culturale. C’è però chi cerca di combattere questa tendenza reinventando e scommettendo sul ruolo dell’edicola come centro di una agorà culturale ed è qui che noi di edicola Eastwest entriamo in gioco, ci impegniamo quotidianamente per soddisfare le richieste dei cittadini ed offrire loro un servizio soddisfacente e di spessore. Per questo dedichiamo ampio spazio alla stampa estera con un angolo dedicato a quotidiani e riviste provenienti da tutto il mondo. Il nostro ambizioso progetto è quello di creare una agorà di quartiere a cui i cittadini possano sentirsi liberi di affidarsi e confrontarsi su temi di attualità, politica internazionale e che sia un luogo di aggregazione ed un punto di riferimento per il quartiere:
A Roma, invece, c’è chi ha scelto di investire sul prodotto cartaceo di qualità, in cui l’edicola non rappresenta solamente un negozio al dettaglio, ma diventa un vero agorà culturale.
Per realizzare quest’operazione, nel settembre 2018 è entrato nell’arena col ruolo di edicolante addirittura un think tank di geopolitica internazionale, Eastwest diretto da Giuseppe Scognamiglio.
L’idea di acquistare un chiosco nacque in risposta a una doppia criticità: la scarsa distribuzione di giornali internazionali e la constatazione che ai distributori mancava la professionalità necessaria per raccontare e promuovere un prodotto di nicchia, com’è la stampa internazionale.
Acquisire un chiosco ha permesso di distribuire in prima persona la rivista che EastWest edita e di valorizzare i propri prodotti editoriali, creando un luogo in cui promuovere i contenuti scientifici e culturali di elevata qualità editoriale e costruendo una domanda culturale nuova.
A distanza di un anno e mezzo dall’apertura, si può affermare che il chiosco di Eastwest sia diventato un punto di riferimento per stranieri, ricercatori e per gli abitanti romani interessati ai temi della politica internazionale del quartiere Prati.
A differenza dei casi precedenti, l’operazione di rivitalizzazione dell’edicola realizzata da Eastwest non è legata all’importanza del luogo fisico o alle relazioni sociali di quartiere quanto al rafforzare la qualità del servizio offerto. Un obiettivo che è stato possibile raggiungere investendo sulle risorse umane all’interno del chiosco: all’edicola ci lavorano due dipendenti laureati, uno in lingua araba e l’altro in marketing e social media. Si tratta di personale scelto per la solida preparazione, che conosce approfonditamente il prodotto che sta vendendo ed è capace di raccontarlo, descriverlo e consigliarlo ai clienti, indicando gli argomenti e le caratteristiche di ciascuna rivista o libro in vendita.
Una seconda linea d’azione del think tank è stata finalizzata a trasformare l’edicola in un luogo di incontro e di dibattito, trasformandosi in un’agorà della politica internazionale in cui gli appuntamenti informali diventano momenti di aggregazione. Nell’ultimo anno, per esempio, è stato promosso “l’incontro del sabato mattina”, in cui piccoli gruppi di persone e curiosi di passaggio, bevendo un caffè, si trovano a dibattere sugli scenari della geopolitica.
Il prossimo passo sarà ripulire e ristrutturare le aiuole accanto all’edicola per creare uno spazio con wi-fi in cui presentare libri e riviste come fosse un piccolo auditorium di quartiere.
L’edicola partigiana
L’edicola acquistata dal think-tank EastWest ha una storia che risale all’immediato dopoguerra e si lega a doppio filo con la storia partitica nazionale.
La licenza, infatti, fu acquistata e poi donata quale segno di gratitudine da Pietro Nenni e Palmiro Togliatti alla partigiana Tosca Casadio, che si era distinta nel contrastare con coraggio i rastrellamenti ai danni della comunità̀ ebraica della zona Prati e Trionfale, probabilmente offrendo un riparo allo stesso Togliatti.
In conclusione, c’è chi reagisce, e con spirito innovativo, al rischio di definitiva scomparsa dell’edicola dal panorama delle città. Dall’esito di queste reazioni dipende il volto, e non soltanto il volto, che le città avranno in futuro